
Mostra d’arte contemporanea a Ivrea
Al Castello di Ivrea il percorso espositivo “Arte liberata” e “Natura Condivisa” di Riccardo Cordero e Luisa Valentini con Elizabeth Aro, a cura di Elisabetta Tolosano aperto fino al 28 settembre.
Dall’11 luglio al 28 settembre il Castello di Ivrea ospita il percorso espositivo Arte liberata e Natura condivisa, a cura di Elisabetta Tolosano, che vede protagonisti tre nomi di spicco dell’arte contemporanea: Riccardo Cordero e Luisa Valentini con Elizabeth Aro.
Le opere, distribuite negli spazi interni ed esterni del castello, si integrano in modo armonico con l’architettura storica della fortezza eporediese, dando vita a un dialogo suggestivo tra memoria e linguaggi contemporanei.
Arte liberata è un’iniziativa promossa da Kalatà con il sostegno della Città di Ivrea e della Regione Piemonte, visitabile esclusivamente con biglietto Kalatà.
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INTERPRETARE LO SPAZIO
di Elisabetta Tolosano
L’incontro tra passato e arte contemporanea, tra strutture storiche e creazioni attuali risulta spesso un connubio vincente.
Conservare un patrimonio comune che ha forti legami con il tessuto e la storia di un territorio è indice di rispetto e civiltà. Rendere attraente un edificio senza snaturare il suo significato profondo e senza alterare le stratificazioni del tempo non è sempre impresa facile ma è possibile con interventi adeguati.
Solo la sensibilità di artisti che portano il loro segno forte ma rispettoso dei luoghi in cui espongono crea un cortocircuito positivo e genera una possibile interpretazione dello spazio.
Nel Castello di Ivrea, uno tra i più antichi manieri sabaudi, fino al 28 settembre 2025, interagiscono con gli spazi le opere site-specific di Riccardo Cordero collocate in esterno, e di Luisa Valentini ed Elizabeth Aro in dialogo tra loro all’interno del Castello.
Il Castello, fatto costruire dal Conte Verde nel 1358, dominava la città eporediese molto prima che Torino diventasse capitale del ducato sabaudo.
Fu fortezza medioevale, dimora cortese con la Duchessa Jolanda, presidio militare nel Cinque-Seicento e infine carcere dal 1700 al 1974. Dopo importanti restauri è ora visitabile in molte sue parti.
I tre artisti sono stati invitati a interpretare questo luogo di memorie con il loro segno personale che si materializza attraverso le tecniche a loro più consone, dall’acciaio al tessuto, dall’alluminio alla grafite.All’esterno dell’edificio sono collocate tre grandi sculture in acciaio corten di Riccardo Cordero, scultore torinese di fama internazionale con una lunga attività di ricerca formale che dura dagli anni Sessanta. Le sue opere sono presenti in varie parti del mondo dagli Stati Uniti all’Europa, dal Sud America all’Oriente. Dal 2005 ha instaurato un rapporto privilegiato con la Cina dove è stato invitato a realizzare opere monumentali a Shanghai, Taiwan, Wuhu, Pechino, Haining e Zhengzhou. A Pechino per Olimpiadi ha creato una scultura alta ben 17 metri.
Al Castello di Ivrea sono presenti tre sue opere recenti Cometa di Enke, Satellite e Orbite siderali. Sono realizzate in acciaio corten, materiale che si distingue per la sua capacità di formare in superficie una patina protettiva di ruggine di colore bruno rossastro. L’ossidazione naturale del corten ben si adatta allo sfondo delle mura in mattoni del Castello.
Ispirate ai corpi celesti del sistema solare, le sculture non sono figurative. Si presentano come leggeri segni calligrafici che si concretizzano nella materia, come forme geometriche circolari, spezzate, posate a terra senza piedistallo che sembrano gravitare nello spazio circostante.
Sono sculture aperte che lo spettatore deve completare con lo sguardo. A seconda dell’angolatura da cui si guardano propongono forme diverse creando una metamorfosi di pieni e vuoti, di ombra e luce.Nel Settecento, le stanze del Castello erano state private degli originari arredi sabaudi per essere utilizzate a scopo detentivo. In quelle celle, luogo di dolore e costrizione, Luisa Valentini e Elizabeth Aro hanno scelto di allestire le loro sculture come metafora di riscatto da sofferenze e privazioni.
Pur provenendo da realtà diverse e utilizzando materiali differenti -il metallo Luisa, i tessuti preziosi Elizabeth-, hanno scoperto affinità concettuali tanto da esporre negli stessi spazi sotto il macro-titolo di Natura condivisa.
Torinese, Luisa Valentini ha un ampio curriculum di mostre, realizzazioni di opere e spazi scultorei da abitare, come gli interventi all’interno di Palazzo Bricherasio a Torino e gli arredi liturgici della nuova chiesa di La Loggia dedicata alla Vergine Maria.
Argentina, Elizabeth Aro è nata Buenos Aires dove ha studiato Storia dell’Arte. Per quindici anni ha vissuto in Spagna e ora vive e lavora a Milano. Tra le varie tecniche predilige i tessuti per creare installazioni site-specific su larga scala incentrate sulla percezione dello spazio e sul suo mutamento.
Nella prima stanza le artiste hanno condiviso il concetto di volo, fuga, leggerezza, libertà. Sul soffitto troviamo un grande uccello di velluto rosso, El Zopilote dalla apertura alare di oltre due metri di Elizabeth Aro, mentre al centro troneggia una Libellula gigante, con le ali chiuse poggiate a terra, di Luisa Valentini. L’insetto, come in una metamorfosi, assume la sagoma della veste di un’antica dama con corpetto e crinolina. Le celle successive contengono singolarmente un lavoro per artista che si può
vedere attraverso le inferriate.
In una si trova Il canto delle piante di Elizabeth Aro. Una selva di foglie di velluto rosso che evoca l’effetto delle vibrazioni prodotte dalle piante. Un ramo fuoriesce dalle inferriate per congiungersi allo stelo della scultura di Luisa Valentini, Amapola, un enorme Papavero che perde i suoi petali rossi. La fragilità effimera del fiore è rappresentata da Luisa con materiali duraturi quali acciaio inossidabile, rete metallica, tessuto e lattice.
La natura, se la costringi, la imprigioni, la ingabbi cerca di trovare strade alternative per continuare a vivere e cercare
altre forme con cui interfacciarsi.
Le sculture, quasi avessero una vita propria, cercano di incontrarsi al di là delle sbarre, per un bisogno di comunicare, di confrontarsi, di solidarizzare.
Il percorso espositivo continua con la condivisione degli spazi: le Ramificazioni dell’anima di Luisa Valentini, grafite
e china su tavola, disegnano forme cellulari e diramazioni fitomorfe che ben si interfacciano con gli acquerelli di
Elizabeth Aro della serie in fieri il Viaggio delle piante.
Le forme segrete della natura ingigantite e interpretate dalle artiste come metamorfosi e rigenerazione, abitano le altre celle del Castello per trascendere i limiti imposti dalla clausura e liberare l’energia armoniosa e vitale del cosmo.
Gli artisti
ELIZABETH ARO
Artista argentina di rilievo internazionale, Elizabeth Aro esplora attraverso l’arte tessile, la scultura e l’installazione le grandi questioni dell’identità, della memoria e del corpo femminile. Nata a Buenos Aires, ha vissuto per quindici anni a Madrid, dove nel 2004 è stata la prima donna argentina a inaugurare una personale al Museo Nacional Reina Sofía. Dal 2005 risiede in Italia, proseguendo un percorso artistico che attraversa luoghi, culture e linguaggi.
Indaga costantemente la realtà quotidiana attraverso soggetti ricorrenti che diventano percorsi di ricerca specifici: la condizione della donna, la memoria, il viaggio, la migrazione, la vulnerabilità della natura e la ricerca dell’identità sono temi prevalenti nella sua opera. Questi argomenti complessi sono stati analizzati e interpretati nel tempo con grande finezza, tramite l’uso di metafore estese e una profonda ricerca visiva. L’uso del cucito come mezzo espressivo rappresenta una rivendicazione del lavoro tradizionalmente associato alle donne. Aro valorizza e illumina questo mezzo con particolare eleganza.
Le sue installazioni, spesso site specific, sono realizzate in stoffa, filo e materiali morbidi, e tendono a invadere e trasformare gli spazi espositivi, generando un dialogo immersivo tra opera, architettura e spettatore. La sua ricerca fonde una raffinata sensibilità estetica con una forte carica concettuale, dando forma a opere di grande impatto emotivo e visivo.
Nel corso della sua carriera ha partecipato a numerose residenze artistiche in Europa, Africa e America Latina, tra cui la Fondazione Ratti (Como), la Cité Internationale des Arts (Parigi), Ifitry (Marocco) e La Napoule (Francia).
Le sue opere si possono trovare nelle collezioni GAM (Galleria Arte Moderna Torino), MAMBA (Museo de Arte Moderno di Buenos Aires) e MACRO (Museum of Contemporary Art Rosario) e in varie collezioni private in Argentina ed Europa.
RICCARDO CORDERO
Scultore di fama internazionale, Riccardo Cordero è una figura centrale dell’arte plastica italiana dagli anni Sessanta a oggi. Nato ad Alba nel 1942, si diploma con lode all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove insegnerà Scultura fino al 2002. Ha lavorato come scultore in Iraq, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Brasile, Argentina, Uruguay, Stati Uniti e Cina, oltre all’Italia.
Il suo linguaggio, inconfondibile e fortemente simbolico, si costruisce attorno alla forma geometrica del cerchio, del segno e della spirale, che nelle sue mani si articolano nello spazio in equilibri dinamici e meditativi. Le sue opere monumentali – collocate in parchi, piazze, musei e università in Europa, Asia e Americhe – sono testimonianza di una scultura che cerca la misura tra energia e armonia, tensione e silenzio.
Invitato alla Biennale di Venezia nel 1978 e alla XIV Quadriennale di Roma nel 2005, Cordero ha realizzato interventi pubblici permanenti in tutto il mondo: dalla Pennsylvania a Friedrichshafen, da Pechino a Kaohsiung. La Cina, in particolare, rappresenta per l’artista un importante terreno di confronto contemporaneo, dove ha eseguito molte opere di grandi dimensioni, come Meteora per lo Shanghai Sculpture Park o New ET, una scultura alta 17 metri realizzata per le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022.
Nel 2022 espone ai Giardini della Reggia di Venaria con la mostra Giochi siderali, mentre nel 2024 presenta Connessioni astrali all’INRIM di Torino.
Tra i nuovi progetti per il 2026 c’è la realizzazione, come vincitore del concorso per la Huangpu Riverside Sculpture, di una grande scultura nel Bond di Shanghai.
LUISA VALENTINI
Luisa Valentini è una voce autorevole della scultura italiana contemporanea. Dopo la laurea in Germanistica con Claudio Magris, si diploma in Scultura presso l’Accademia Albertina di Torino, dove per anni è stata titolare della Cattedra di Plastica Ornamentale. Il suo percorso artistico si distingue per un’intensa attività espositiva in contesti internazionali, tra cui Francia, Germania, Cina, Corea, Kazakistan e USA, rappresentando l’Italia a Uralsk per l’apertura del Palazzo della Cultura e partecipando a numerose residenze all’estero, in Spagna, Francia, Austria e India.
Ha realizzato per il Cirque du Soleil un’imponente scultura-totem alta 13 metri allo Stadio dei Marmi di Roma e ha collaborato per anni con Costa Crociere, installando grandi sculture su numerose navi. Il suo lavoro è presente in prestigiose collezioni pubbliche, quali il MUSMA – Museo d’Arte Moderna di Matera, il Palazzo Ducale di Gubbio PG, l’ÖÖLandesMuseum di Linz (Austria), il Museo Staurós di Arte sacra di Isola del Gran Sasso d’Italia TE, il MUFANT – Museo della Fantascienza di Torino, la collezione della Banca Nazionale del Lavoro di Roma, della Banca Patrimoni Sella & C. Torino, della Fondazione CRC per il Castello di Govone CN e in importanti collezioni private, quali la Fondazione Piantagione Paradise J.Beuys di Bolognano PE, la Fondazione IGAV di Torino e Londra e la collezione Marcello Levi di Torino.
Nel 2024 viene nominata direttore artistico di Piscina Arte Aperta, dal 2021 Museo civico di Arte Contemporanea All’aperto.
L’impegno nello spazio pubblico si concretizza in interventi duraturi e simbolici, come fontane, sculture ambientali, panchine d’artista. Importante anche il contributo al rinnovamento di architetture ecclesiastiche: tra arredi liturgici e vetrate artistiche, le sue opere arricchiscono complessi religiosi da Torino ad Agrigento, spesso su incarico diretto della CEI.
Spaziando nell’uso di diversi materiali, la sua ricerca è ricorsa sempre più frequentemente al metallo, lavorato in lamiere, tagliate e saldate per dare forma a elementi naturali – vegetali e animali – e cogliere attimi di armonia e leggerezza che riescono a tratteggiare nel loro ritmo la vita e la spiritualità.
Una giovanile esperienza lavorativa con Giorgio Armani nel GFT di Torino – successiva alla prima laurea – le ha permesso di osservare e conoscere la professionalità dei modellisti nella lavorazione delle tele per i modelli campioni. Una maestria che, quasi inconsapevolmente, si è ritrovata a riscoprire nell’uso delle lamiere che, attraverso tagli e pinces, modella ottenendo rotondità e morbidezza assai poco consone al materiale. L’uso di saldatrici a filo continuo, che utilizzano matasse di sottile filo metallico per ‘cucire’ i pezzi di lamiera, avvicinano il suo lavoro all’ambito del cucire, prerogativa e memoria per lo più femminile, in un ambito invero molto duro e maschile della siderurgia e della lavorazione del metallo.
Nel suo lavoro ha sviluppato un rapporto quasi alchemico con questo materiale, che lavora nel rispetto e nell’ascolto e riconosce essere vivo, forte ma anche sensibile e fragile nella sua resa.
Tariffe
- Biglietto intero € 13
- Biglietto ridotto € 11 (visitatori di età compresa tra i 6 e i 25 anni)
- Il biglietto gratuito è riservato a: visitatori di età compresa tra 0 e 5 anni, persone con disabilità (con accompagnatore per chi lo necessita), giornalisti accreditati (previa comunicazione all’indirizzo e-mail booking@kalata.it), guide turistiche abilitate
- Il biglietto gratuito possessori Card Musei è riservato a: titolari Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e Formula Extra, titolari Torino+Piemonte Card
Informazioni utili
- Senza prenotazione non sarà possibile garantire la partecipazione alle visite guidate, l’accesso al percorso di visita, in cui è inserita la mostra è consentito solo tramite visita guidata,
- La presenza di barriere architettoniche consente un’accessibilità parziale agli spazi interni del castello (no camminamenti di ronda) a persone con disabilità motoria
- Consentito l’utilizzo di dispositivi per scattare fotografie
- È vietato introdurre animali di qualsiasi tipo. Per motivi di sicurezza, gli unici animali ammessi sono i cani da accompagnamento per persone diversamente abili
- Il calendario potrebbe subire modificazioni di orario, si prega di consultare il sito per verificare l’effettiva disponibilità delle visite.